San Savino rappresenta un importante bacino di informazioni riguardo la frequentazione delle sponde del lago Trasimeno durante ..." />
 
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M.C. DE ANGELIS, Il lago Trasimeno tra Bronzo Medio e Primo Ferro: proposta per un’analisi dell’insediamento, in, L’alba dell’Etruria. Fenomeni di continuità e trasformazione nei secoli XII-VIII a.C. Ricerche e scavi, Atti del Nono Incontro di Studi Valentano (VT) – Pitigliano (GR), 12-14 Settembre 2008, a cura di N. Negroni Catacchio, Milano 2010, pp. 423-440; E. GAMBINI - E. PASQUALI, I tori. La Gran Pesca del Medioevo al Lago Trasimeno, Perugia 1996; E. GAMBINI, I villaggi sommersi del lago Trasimeno ("Quaderni del Museo della Pesca del Lago Trasimeno”, 5), Perugia 2000; G. Riganelli, San Savino: una comunità e il suo territorio nell’antichità e nell’età di mezzo, in, San Savino e il suo territorio nel corso dei secoli, a cura di G. Riganelli, Magione 2010, pp. 1-41.


San Savino
RITROVAMENTI D’EPOCA PROTOSTORICA
L’area in cui sorge il borgo di San Savino rappresenta un importante bacino di informazioni riguardo la frequentazione delle sponde del lago Trasimeno durante l’età protostorica. Due interventi dei primi anni ’90 del secolo scorso (non a scopo archeologico), portarono alla luce una grande quantità di materiale riferibile ad un unico insediamento protostorico. I primi reperti emersero a seguito della ripulitura e dell’ampliamento del canale di approccio all’emissario moderno presso l’Oasi "La Valle”; altri, invece, dopo lo scavo di un fossato 300 m a nord-ovest dell’emissario stesso.
Sulla scia degli interessanti rinvenimenti, quest’ultima area è stata nel 2009 oggetto di brevi saggi preliminari di esplorazione archeologica, effettuati in una collaborazione tra l’Università degli Studi di Perugia (Dipartimento Uomo e Territorio, insegnamento di Preistoria e Protostoria) e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria. Le indagini hanno portato alla luce ingenti resti dell’insediamento, risalente alla media età del Bronzo con successive fasi di occupazione sino all’età del Bronzo finale (XVII – XI/X secolo a.C.), ed hanno inoltre permesso di verificare e documentare l’effettiva successione stratigrafica: essa è indicativa, oltre che delle diverse fasi insediative, anche delle oscillazioni dei livelli del lago nei secoli e dei mutamenti del clima e dell’ambiente. Dai dati raccolti pare evidente come in epoca protostorica la linea di riva dovesse essere sensibilmente più arretrata rispetto a quella odierna, lasciando emersa una fascia di terreno significativamente più ampia. Di notevole interesse il rinvenimento, in fase di scavo, di resti di una palificazione lignea, il cui studio ancora in corso ne stabilirà la funzione. Subito al disopra dei pali è stata inoltre ritrovata una sorta di pavimentazione costituita da frammenti vascolari e pietrame, disposti orizzontalmente in un livello carbonioso. Nuove campagne di scavo faranno luce sulla totale estensione e conformazione del sito. Tutti i materiali sono attualmente conservati nei magazzini della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria.

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