Pesci trasimeno

R. Gambini, Seconda dissertazione intorno il lago Trasimeno, Perugia 1826; G. Riganelli, Signora del lago signora del Chiugi. Perugia e il Trasimeno in epoca comunale (Prima metà sec. XII – metà sec. XIV), Perugia 2002.



San Feliciano
TROTA
Stando a quanto affermato da Raffaele Gambini il governo dello Stato Pontificio tentò, nel 1825, l’immissione di trote nel Trasimeno, operazione che però non sembra abbia avuto un esito felice. Ma vediamo la cosa nei termini in cui la narra il Gambini. «Per Sovrana sollecitudine questo Pesce fu nel Trasimeno portato dal Lago Clitunno nello scorso anno 1825, onde vi si propaghi. A questo effetto essendo giustamente vietato ai pescatori di uccidere le Trote non ho potuto vederne alcuna. […] La Trota è macra [sic] nell’inverno ed è grassa nell’estate.
La sua carne è buona ed è salubre. Vive nelle acque limpide ed ama il fondo sassoso. Queste circostanze non mancano nella riva est del lago, ma il Luccio pesce vorace distruggerà senz’altro buon numero di Trote. Gli effetti di questa disgrazia, i quali non giunsero ad esterminare le Regine […], possono essere corretti rinnovando il vivajo [sic] con buon numero d’individui». I timori del Gambini non erano infondati e, stando a quanto è dato sapere, la trota non ha attecchito al Trasimeno. Tuttavia è il caso di porre in evidenza come il tentativo ottocentesco di immettere trote nel lago non sia il primo. Un precedente si ebbe nella seconda metà del secolo XIII; nello statuto perugino del 1279, infatti, si stabilisce l’immissione annuale di 2 some di trote.

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