Palazzi storici

Oltre alla testimonianza orale del cavalier Federico Simoncini (1911 – 2001) nato e vissuto a Magione – registrazione audio in possesso di Gian Pietro Chiodini, si veda G. P. Chiodini, Dall'Unità d'Italia alla Grande Guerra: sessant'anni irripetibili per Magione e il Trasimeno, in, Vittoria Aganoor e Guido Pompilj un romantico e tragico amore di primo Novecento sul Lago Trasimeno, Catalogo Mostra documentaria Monte del Lago, Magione 8 maggio – 3 ottobre 2010, a cura di Mario Squadroni, Perugia 2010, pp. 23-48.



Magione
PALAZZO NICOLAJ
Imponente edificio privato in stile rinascimentale, insolito per una cittadina delle dimensioni di Magione, fu finito di realizzare nel 1889 per volonta' dei fratelli Stanislao e Benedetto Nicolaj, proprietari terrieri e protagonisti molto attivi del Risorgimento locale. Il palazzo si affaccia sulla più importante via di Magione, Corso Raffaele Marchesi, creata ex novo in quegli stessi anni con lo sventramento del vecchio centro abitato per deviarvi il tracciato della nuova Strada Cortonese che, con il nome di Strada statale 75 bis del Trasimeno, univa Perugia a Firenze e alla Toscana più in generale. Sulla facciata del palazzo una lapide in marmo reca quest’iscrizione: stanislaus nicolaius a fundamentis erexit an. mdccclxxxviiii.

Testimonianze orali sostengono che il palazzo sia stato concepito come ospedale cittadino, forse per desiderio dell’avvocato Stanislao Nicolaj che, in quegli anni di grande crescita e sviluppo per Magione e il Trasimeno, fu sindaco particolarmente apprezzato dai cittadini. La tesi dell’edificio nato come ospedale, non supportata da documenti ufficiali, trova due conferme indirette: la struttura interna del palazzo, con lunghi corridoi sui quali si affacciano singole camere, nonché il ruolo politico che ebbe il sindaco Stanislao Nicolaj in occasione dell’epidemia di colera che nel 1866, a Magione, provocò 56 morti e fu resa ancora più tragica dalla mancanza di un ospedale cittadino.

 

 


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