personaggi storici


San Feliciano
STEFANO EGIDIO PETRONJ
Si deve all’articolo "I giorni e le opere di un letterato umbro fra Sette ed Ottocento: figura di Stefano Egidio Petroni” di Raffaele de Cesare, la sua riscoperta che forse fu rimossa perché divenuta scomoda a causa del suo stato di ex prete sospeso a divinis o di "apostata”, come lo definiva Giuseppe Fabretti. Eppure quando era in vita, sia quando rivestiva l’abito sacerdotale che successivamente, la sua produzione di natura poetica e politica (importante al riguardo l’auspicio che l’Italia, cacciati gli stranieri, possa ricuperare la propria unità e conquistare la propria indipendenza), era tenuta in gran considerazione.I personaggi con cui è venuto a contatto (in particolare i perugini Vermiglioli, Siepi, Mariotti, Borghi) hanno lasciato una traccia: al Vermiglioli invierà una sua biografia senza fare menzione del suo matrimonio. La sua cultura è enciclopedica: dalle sacre scritture ai classici greci e latini, conosce le lingue: l’ebraica, il greco, il latino, il francese e l’inglese. È un uomo senza frontiere: risiede a Perugia, a Napoli, a Parigi e a Londra; è un pioniere della diffusione della lingua e cultura italiana all’estero (opere, corsi di italiano, dizionari...) in un periodo in cui in Inghilterra in particolare andava di moda studiare l’italiano.

Brevi note biografiche
È annoverato come poeta minore nelle bio-bibliografie che si occupano dei letterati tra la fine del 1700 e la prima metà del 1800;
Un saggio sulla sua poesia era stato pubblicato recentemente da Raffaele de Cesare: I giorni e le opere di un letterato umbro fra Sette ed Ottocento: Stefano Egidio Petronj, "Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria”, Vol. CIII, fasc. I, Perugia 2006, pp. 159-214;
Stefano Egidio Petronj figlio di Bernardino e Olimpia Jacomini era stato battezzato a S. Feliciano il 26 novembre 1770. I genitori erano di famiglia borghese, uno zio sacerdote sarà parroco di Magione e una sorella monaca diverrà badessa del monastero di Collazzone;
Fin dall’età di dodici anni fu mandato a studiare presso il Seminario di Perugia distinguendosi negli studi umanistici; non ancora sacerdote comporrà poesie in occasione di matrimoni e monacazioni;
Nel 1793 ottiene una "ufficiatura perpetua di Juspatronato laicale” che gli consentirà di avere dei "benefici” economici;
Nel 1794 è ordinato sacerdote; in questa occasione Annibale Mariotti, celebre docente dell’Università perugina, gli dedicherà un sonetto;Nel 1795 si laurea presso l’Università di Perugia in Teologia e Filosofia;
Nel 1795 gli viene assegnata la prestigiosa parrocchia cittadina di S. Agata, al centro di Perugia (la parrocchia di S. Agata, anche in seguito, sarà assegnata a sacerdoti culturalmente preparati: Don Piastrelli….); segno eloquente che la Chiesa perugina prevedeva per lui un futuro importante;
Nel 1796, fu oggetto di gelosie per la rapida carriera, dovuta, secondo l’abate Serafino Siepi, a certi suoi interessati regali in pesce del Trasimeno (accusa invero rivolta più al Marcarelli, maestro del Petronj, che al Petronj stesso);
Nello stesso anno fu oggetto di un’accusa infamante, come riportato in un manoscritto di Giuseppe Fabretti (padre del più famoso Ariodante) conservato presso la Biblioteca Augusta di Perugia. Fu in particolare accusato di essersi impossessato degli ex voto, donati alla Madonnina dipinta presso la chiesa di S. Agata. Lo stesso Fabretti riporta i versi di una "pasquinata” contro il Pietroni ,‘gelosia paesana’: il Fabretti risiede a Magione lo stesso comune del Petronj, inoltre uno zio del Petronj è parroco a Magione!);
Fa parte dell’Accademia degli Arcadi e dell’Accademia romana dei Forti; nel 1796 è associato all’Accademia dei Rozzi di Siena;
Il 4 luglio 1797 è eletto nel Collegio dei Dottori dell’Università di Perugia (cfr. i verbali d. elezioni presso l’Archivio storico dell’Università);
A Perugia si distingue tra le menti più illuminate, è amico di Annibale Mariotti, di Luigi Canali, di Serafino Siepi (lo stesso Siepi che precedentemente aveva malignato circa il suo rapido successo), dell’abate Borghi, nativo di Molte del Lago (Magione) di Giovan Battista Vermiglioli docente universitario. Quest’ultimo inserirà Petroni nella sua opera Biografia degli scrittori illustri perugini… pubblicata a Perugia nel 1829, quando ancora è in vita. Sarà proprio il Vermiglioli che fornirà particolari interessanti sulla vita e sull’attività letteraria. Le informazioni sono fornite dallo stesso Petronj al Vermiglioli. Durante il periodo della Repubblica Romana (febbraio 1797 - agosto 1799) non sembra che aderisse alle nuove idee, preferendo lui dedicarsi all’attività letteraria;
Il 12 febbraio 1802 è socio della Società perugina dei "Giovani Amanti di Belle Lettere”.
Tra la fine del 1807 o l’inizio del 1808, non potendo rimanere in una città culturalmente piccola, e forse seguace delle nuove idee, si trasferisce a Napoli presso la corte di Murat, avendo avuto l’autorizzazione dal vescovo di Perugia per un solo semestre, rinnovata per un secondo semestre. Al termine del quale, anche se sollecitato e minacciato di sospensione a divinis, non rientra a Perugia. A Napoli pubblica diverse opere: la nuova edizione di Ritratti storico-politici dei soggetti più noti dell’Antico Testamento (ristampata successivamente a Parigi e poi a Londra) e la Napoleonide, opera epica in versi di esaltazione di Napoleone, opera che avrà ristampe e traduzione in francese.
Nel 1810 si trasferisce a Parigi dove vive come pensionato di Napoleone; conosce l’imperatrice e lo stesso Napoleone. Qui pubblica altri libri tra cui la traduzione in versi in italiano delle favole de La Fontaine e di Fedro, traduce Racine, mette in rima testi dell’Antico Testamento. A Parigi vive si mostra in abiti borghesi, senza alcun segno di riconoscimento ecclesiastico ( almeno dalle informative pervenute al vescovo di Perugia).
Sempre a Parigi, in virtù dei suoi meriti letterari, gli viene concessa, secondo quanto si legge nella prefazione dell’edizione francese della Napoleonide, la cittadinanza francese.
Alla caduta di Napoleone si rifugia in Inghilterra e qui insegna italiano e pubblica diverse opere in rima tra cui l’opera epica di esaltazione del popolo inglese: Le gesta navali britanniche dal grande Alfredo sino ai giorni nostri, l’opera Dante, Ariosto e Tasso etc. Pubblica nuove edizioni di opere già pubblicate in particolare di argomento neotestamentario: "Ritratti storico-poetici dei soggetti più noti dell’Antico Testamento” e i "Proverbi esposti in rima”;
Insegna dizione di lingua italiana presso la Reale Accademia della Musica di Londra insieme al Maestro Liberati; Pubblica nel 1819 un Corso di lingua italiana ristampato nel 1829, cosi pure un Dizionario italiano-inglese e francese, redatto in collaborazione con John Devenport, ristampato nel 1828;
Scrive testi poetici per alcune opere musicali di Giovanni Liberati;
È autore di circa 100 opere, possedute sia dalle più importanti biblioteche del mondo quali la British Library (27 opere) e la Library Congress, cosi pure a livello locale: Biblioteca Augusta di Perugia e Biblioteca Universitaria (Fondo Antico);
Durante il periodo londinese ha rapporti con il grande poeta Ugo Foscolo, con Gabriele Rossetti, secondo quanto riferitomi da De Cesare, autore del suo saggio su Pietroni, sembrerebbe che fosse stato in contatto con il poeta francese Stendhal.

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