L’Autodromo di Magione fu realizzato nei primi anni ‘70 dalla Scuderia Carpine, un'associazione locale creata da giovani appassionati di gare e motori. Quel primo impianto, progettato dall'architetto Giuliano Carrozza ed inaugurato il 22 aprile 1973, aveva una pista lunga solo 1.650 metri, interamente visibile da qualunque punto del percorso, per questo giudicato con favore da piloti, pubblico e addetti ai lavori che lo ribattezzarono "circuito salotto”. Nei primi anni sotto la direzione di Walter Berardi, scelto per la sua grande competenza sportiva e organizzativa, l'impianto organizzò moltissime gare, dalle categorie minori fino alla Formula 3, richiamando appassionati e turisti in tutta l’area del Trasimeno, particolarmente in occasione di una manifestazione nazionale di forte richiamo, La Pasqua del pilota.
Dopo la fase pionieristica, con l’impianto che in centro Italia competeva solo con Vallelunga, gli accresciuti costi di gestione e la necessità di interventi di adeguamento, consigliarono di affidarne la gestione all’Amub Srl, una società mista (Automobile Club Perugia e Terni, Comune di Magione e Provincia di Perugia) che a metà anni ‘90 ampliò la pista fino agli attuali 2.507 metri, adeguandola ai nuovi standard di sicurezza.

L’autodromo ha portato molti giovani del territorio a cimentarsi con le tante gare di categorie diverse. Uno di loro, Enzo Coloni, ha iniziato qui l’avventura che lo porterà in Formula Uno. La pista di Magione, che a metà anni ‘70 ha visto nascere la prima scuola italiana per piloti su iniziativa dell’irlandese Henry Morrogh, si è sempre più specializzata in prove e collaudi di auto e moto da competizione, e in corsi di guida sicura. Grazie a quei primi pionieri della vecchia Scuderia Carpine: Lorenzo Rondini, Giulio e Gianfranco Capolsini, Umberto Mannocchi, Paolo Bietolini, Gianni Moretti, Francesco Terradura e Giuseppe Tarpani, sull’Autodromo di Magione hanno potuto fare le loro prime gare e si sono allenati piloti molto noti ed amati dal grande pubblico come, Nannini, Patrese, Gilles e Jacques Villeneuves, Alboreto, Ghinzani, Badoer, De Angelis, Massa, Paletti; al pari di Rossi, Uncini, Papa e Biagi per le moto.