antichi vocaboli

Sulla presenza dell’insediamento di S. Elisabetta di Castiglione di Monte Melino si veda Archivio di Stato di Perugia, Catasti, II, 70, c. 158r; A. Grohmann, Città e territorio tra medioevo ed età moderna (Perugia, secc. XIII-XVI), II, Perugia 1981.



Monte Buono
CASTIGLIONACCIO
Sulla sommità del massiccio collinare del Monte Penna, a sud – ovest della cima così denominata, vi è il vocabolo Monte Castiglionaccio, presso il quale si possono ancora vedere resti di murature ed una cisterna foderata in pietra. Era qui, probabilmente, che si trovava la comunità di S. Elisabetta di Castiglione di Monte Melino, attestata nel catasto del secolo XV. Il luogo, per propria natura dotato di notevoli potenzialità difensive, con la realizzazione dell’insediamento, le accentuò ulteriormente, tanto da legittimare il termine castiglione, trasformatosi poi nel vocabolo Castiglionaccio a seguito del suo abbandono. Dire quali furono queste opere di fortificazione è difficile allo stato attuale delle conoscenze; solo uno scavo archeologico nell’area dove ancora sono visibili i resti suddetti potrebbe addurre elementi in grado di chiarire la questione. Non di meno è evidente la posizione strategica a dominare la valle di Vallupina e la riva meridionale del Trasimeno, ma soprattutto la strada Perugia – Chiusi che attraversava la valle suddetta e la zona rivierasca. Ciò lascia presupporre una sua presenza già nei secoli dell’alto medioevo. La chiesa di S. Elisabetta, che ha finito per dare il nome alla comunità, deve identificarsi con la struttura attestata nel secolo XIV e dipendente dalla pieve di S. Maria di Confini, presso Tuoro sul Trasimeno. Non è tuttavia da scartare la possibilità che questa chiesa possa identificarsi in una struttura esistente nell’area dove ancora oggi insiste il vocabolo Monte Melino, nel territorio di Tuoro sul Trasimeno, circa un chilometro ad ovest di Pieve di Confini.

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