Chiese

A. Antognelli, Montemelino e il Santuario della Madonna di Lourdes, Montemelino (Magione) 1975; Cenni storici sulle parrocchie della Diocesi di Perugia, a cura di G. Tiacci e G. Cialini, in G. Leti – L. Tittarelli, Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del xvi secolo al 1860, I, Gubbio 1976, pp. 143-231; A. Grohmann, Città e territorio tra medioevo ed età moderna (Perugia, secc. XIII-XVI), II, Perugia 1981.



Monte Melino
CHIESA DI SANTA MARIA
Attestata a partire dall'inizio del secolo XIV, la chiesa di S. Maria divenne parrocchia sul finire del medioevo o all'inizio dell'età moderna. Nel 1571, infatti, era dotata di fonte battesimale in sussidio della pieve di S. Giovanni di Castelvieto. Ad essa, sempre sul finire del medioevo, fu unita la chiese di S. Andrea, dipendente dal monastero di S. Maria di Farneta, in Val di Chiana, e quella di S. Onofrio. La vecchia chiesa dovette rovinarsi nel corso dei secoli e nel 1865 si iniziarono i lavori di costruzione della nuova che sarebbe stata intitolata alla Vergine Immacolata di Lourdes. La pianta della chiesa è a croce latina e al suo interno, nel 1896, eseguì pitture e decorazioni il perugino Umberto Gualaccini. Al centro dell’abside vi è l’Immacolata Concezione con i Santi protettori della parrocchia, mentre lungo la navata vi è una teoria di quattro angeli per parte, ognuno dei quali reca una lode a Maria. Nel 1905, nel braccio destro del transetto, fu realizzata una grotta in tutto simile a quella dove a Lourdes apparve la Madonna. Questa fu voluta dal conte Francesco Conestabile della Staffa che, recatosi in pellegrinaggio alla grotta dove si ebbe l’apparizione, ottenne una grazia per il figlio Giancarlo, a quanto sembra afflitto da disturbi nervosi (v. Santuario della Madonna di Lourdes). Sempre in questa chiesa, ma dalla parte opposta alla grotta, ancora il conte Francesco fece realizzare, nel 1908, la cappella di S. Giuseppe. Merita menzione il pregevole Crocifisso ligneo, opera di anonimo del secolo XV. Questo fu acquistato dal conte Giancarlo nel 1922 e, messo al centro di una cornice dorata del Settecento, fu posto dove si trova ancora oggi, protetto da una teca di vetro. Tre anni dopo, nel 1925, si aveva nella parrocchia di Monte Melino l’istituzione delle feste giubilari del Crocifisso.

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