Edificata all’inizio del secolo XII, l’attestazione più antica di questa chiesa risale al 1187, quando una strada che attraversava il colle di S. Biagio si immetteva in un altro tracciato proprio nei pressi della struttura religiosa. Nel corso del Duecento la chiesa divenne una dipendenza dell’eremo di S. Croce di Fonte Avellana, al quale risulta ascritta all’inizio del secolo XIV e ancora nella seconda metà del Cinquecento. Nel testamento del nipote di Niccolò Piccinino, Niccolò di Giacomo Piccinino (si v. anche la Rocca), stilato il 20 febbraio 1496, vi è un legato a favore della chiesa di 50 fiorini da utilizzare per la celebrazione di messe in suffragio dei defunti. Resti di questa struttura religiosa, costituiti da possenti mura e archi a sesto acuto di pregevole fattura, sono annessi alla casa oggi di civile abitazione ubicata al vocabolo «Podere S. Biagio». Stando a quanto tramandato dalla tradizione orale, ancora all’inizio del Novecento in questo luogo, il 3 febbraio, si aveva una festa nel corso della quale si praticavano dei riti con valore taumaturgico per la cura del mal di gola.