P. JARDIN – P. GUYARD, I Cavalieri di Malta, Cinisello Balsamo 2004; Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta. Gran Priorato di Roma, Roma 2007.
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Magione
CAVALIERI DI MALTA
L’Ordine Gerosolimitano, che a partire dal Cinquecento è detto di Malta dal nome dell’isola su cui si insediarono i cavalieri, è stato fondato in Terra Santa qualche decennio avanti la prima crociata. All’inizio era un ordine religioso ospedaliero che svolgeva la propria opera all’interno di un monastero benedettino fondato da mercanti di Amalfi. Nel 1113 Pasquale II riconosceva il nuovo Ordine e nel 1130, nella conferma del riconoscimento da parte di Innocenzo II, veniva richiamata la funzione militare svolta dai Gerosolimitani per la tutela della Terra Santa. Conseguenza dei riconoscimenti pontifici, fu un rapido diffondersi della presenza dell’Ordine e un accrescimento del patrimonio immobiliare dello stesso. Loro ospedali sorsero un po’ ovunque in Europa, soprattutto a partire dalla metà del secolo XII, dando vita ad una fitta trama in particolare lungo le principale strade degli stati europei. E questo ben si comprende se si considera che in occidente l’Ordine si era accollato la responsabilità della salvaguardia delle strade nonché dei pellegrini che le percorrevano. I proventi derivanti dal possesso di questi beni erano utilizzati dai cavalieri per la difesa della Terra Santa. Qui, infatti, essi rimasero fino al 1291, quando S. Giovanni d’Acri cadde in mano saracena.
Dopo questo infausto evento i cavalieri avevano ripiegato su Cipro dove, in quel periodo, regnava la dinastia francese dei Lusignano e da un membro della stessa, Enrico II, ottennero la città di Limisso, l’attuale Limassol. Qui rimasero per circa un ventennio; nel 1310, infatti, sbarcarono sull’isola di Rodi sottraendola all’Impero Bizantino. La lunga permanenza in Rodi, circa un paio di secoli, finirà per conferire all’Ordine cavalleresco l’appellativo di Rodi e come cavalieri di Rodi saranno chiamati fino al secolo XVI. La presenza gerosolimitana era di notevole ingombro per i Turchi che vedevano fortemente limitata la loro azione contro l’Impero di Bisanzio, contro la Grecia e contro Cipro. E questa situazione si protrasse fino al 1480 quando la potenza turca sferrò un attacco a dir poco micidiale e assediò Rodi per tre mesi. Nonostante la preponderanza delle forze avversarie, i cavalieri riuscirono a resistere e respinsero i Turchi. Poco più di un quarantennio dopo, nel 1522, i Turchi tornarono all’attacco e questa volta con un dispiegamento di forze di gran lunga maggiore di quello del 1480. Alla fine di dicembre, dopo circa sei mesi d’assedio, l’isola di Rodi capitolava e il 1 gennaio 1523 i cavalieri e circa 5.000 abitanti di Rodi si imbarcavano su una cinquantina di navi. Dopo un pellegrinare di oltre sette anni, il 23 marzo 1530 Carlo V concedeva all’Ordine le isole di Malta e di Gozo nonché la città di Tripoli. La città libica fu tenuta per poco più di un trentennio e cadde in mano ai Turchi nel 1551. In tale circostanza i Turchi tentarono anche la conquista di Malta occupando Gozo, ma il tentativo fallì e l’assalto fu respinto. Si giunge così al maggio del 1565 quando la flotta turca, a quanto sembra forte di 150 navi, prese il mare alla volta dell’isola trasportando circa 30.000 uomini. L’assedio fu a dir poco cruento, ma ancora una volta i Cavalieri si opposero in maniera ferma all’armata turca. L’assedio si protrasse per oltre tre mesi, fino al 7 settembre quando in soccorso dei Gerosolimitani giunse un corpo d’armata inviato da Filippo II. Nei secoli XVII e XVIII i Cavalieri di Malta continuarono a svolgere la loro azione di tutela della cristianità e quest’isola, di fatto, divenne la loro base operativa e tale rimase fino al 1798, quando fu presa da Napoleone Bonaparte che, a sua volta, la perse nel 1801, e fu occupata dagli inglesi che non l’hanno più restituita ai Cavalieri, trascurando le clausole della pace di Amiens del 1802. Nonostante la perdita dell’isola l’Ordine ha continuato a connotarsi come ente Sovrano, pur rimanendo privo di uno stato territoriale vero e proprio. Nel 1834, dopo essersi trasferito prima a Messina, poi a Catania e a Ferrara, i Cavalieri di Malta si stabilirono definitivamente a Roma, dove oggi possiedono il Palazzo Magistrale, in Via dei Condotti, e la Villa Magistrale sull’Aventino che godono della garanzia di extraterritorialità. FOTOGALLERY |
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