personaggi storici

Archivio Storico del Comune di Magione, Governo Pontificio, I Restaurazione 1816-1848, b. 37; ibidem, Governo Pontificio, II Restaurazione 1849/60, b. 20; ibidem, Regno d’Italia 1861/66, b. 73; ibidem, Regno d’Italia 1860/79, cat IX, b. 105.
M. Mencarelli, L’Abate Raffaele Marchesi, Padova 1965.



Magione
MARCHESI RAFFAELE
Nato a Magione nel 1810, Raffaele Marchesi fu ordinato sacerdote nel 1833 dopo aver frequentato il seminario di Perugia. Qui ebbe modo di verificare l’inadeguatezza dell'istruzione umanistica impartita negli istituti religiosi in genere, piena di pedanteria e priva di veri contenuti. Per contro, egli pensava ad un’istruzione più "moderna”, inserita nel contesto storico-sociale dell'epoca. Queste sue posizioni liberali gli procurarono non pochi contrasti con le autorità ecclesiastiche, che lo ostacolarono nella sua funzione di insegnante di Retorica e di Lettere. Nel 1846 pubblicò la traduzione del poema latino La Trasimenide di Matteo dall'Isola, corredandolo di interessanti annotazioni. In questo periodo iniziò la sua attività nella costituzione delle scuole notturne e degli asili d’infanzia per le classi più diseredate della società, convinto della funzione altamente morale e sociale delle scuole popolari.Sul versante politico, nel 1848 abbracciò senza indugi la causa italiana contro l’invasore austriaco arruolandosi nelle milizie come cappellano. Per il suo operato in seno al Circolo Popolare di Perugia, che contribuì alla costituzione della Repubblica Romana, nel 1849 don Raffaele Marchesi incorse nella scomunica papale. Solo alcuni mesi dopo, grazie alla mediazione del vescovo Pecci, venne reintegrato nel suo ministero sacerdotale. Restaurato il Governo Pontificio, fu comunque destituito dall’insegnamento e da ogni incarico presso l’Università di Perugia. Fino al 1859, visse per lo più a Magione in compagnia dei suoi libri e dei suoi pensieri, approfondendo gli studi umanistici.Nel 1850 la Commissione scolastica municipale magionese affidò al Marchesi la stesura delle norme relative all’insegnamento e all’organizzazione delle scuole del Comune, di cui ricopri l’incarico di deputato ed esaminatore scolastico. Nel 1853 pubblicò gli "Studi sopra i libri della Repubblica di M. Tullio Cicerone”, l'anno seguente diede alle stampe "Il Cambio di Perugia: considerazioni storico-artistiche” e nel 1856, "Delle Orazioni scelte di M. Tullio Cicerone”.Seppure osteggiato da parte del clero, nel 1857 ricevette il prestigioso incarico di curare le note illustrative dell’Album Monumentale del viaggio di Pio IX nella Provincia di Perugia, a testimonianza di un indiscutibile e riconosciuto talento letterario. Inizialmente, dopo la costituzione del nuovo Regno d'Italia, don Raffaele Marchesi tenne un atteggiamento prudenziale ma, sostanzialmente, aderì al mutato assetto politico. Infatti, nel 1861, allora insegnante di Letteratura italiana e latina presso l’ateneo perugino, curò la raccolta di poesie "Eletta di camelie” inneggianti al Re e al Tricolore. Nel 1864 si adoperò per l’istituzione di una Società di mutuo soccorso fra gli insegnanti dell'Umbria con sede a Perugia, ricoprendone la carica di Presidente. Nel 1865, anno in cui Magione fu colpita dal colera, organizzò una raccolta di fondi tra il corpo docente per portare aiuto alle famiglie colpite dall’epidemia.A dimostrazione di un crescente prestigio personale, il 15 marzo 1866, in occasione dell’inaugurazione della linea ferroviaria Torricella-Firenze, le autorità municipali di Perugia offrirono alla Società delle Strade ferrate livornesi un suo scritto commemorativo. Anche dopo l’Unità d'Italia, pur impegnato nelle commissioni d’esame delle scuole perugine, l’abate Marchesi mantenne volentieri i suoi incarichi scolastici a Magione. Da tempo colpito da una grave malattia alla spina dorsale, don Raffaele Marchesi morì l’8 luglio 1871 e per sua espressa volontà fu sepolto nel cimitero di Magione. Fin dal 1874 il Comune di Magione gli dedicò una via e una piazza del paese (oggi Corso Marchesi e Piazza Matteotti) e commemorò il suo illustre concittadino il 13 settembre 1908 ponendo una targa a ricordo sulla facciata dell’edificio delle scuole ed asilo comunali.

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