Pesci trasimeno

B. Borghi, Descrizione geografica, fisica e naturale del lago Trasimeno comunemente detto il lago di Perugia, Spoleto 1821; R. Gambini, Seconda dissertazione intorno il lago Trasimeno, Perugia 1826; L’economia della provincia di Perugia nel biennio 1927-1928, Studio statistico compilato dall’Ufficio di Segreteria del «Consiglio Provinciale dell’Economia» di Perugia, Perugia 1930; M. Natali, I pesci del lago Trasimeno, Perugia 1993.



San Feliciano
CARPA (REGINA)
Questo pesce fu introdotto al Trasimeno dal Barone Ancajani che, all’inizio del secolo XVIII, era appaltatore dei diritti di pesca al Trasimeno o, come dice il Borghi «conduttore del Lago». Ad effettuare l’immissione, nel 1710, fu il nonno del geografo suddetto che ne portò ventisei dal lago di Bracciano. Nel volgere di pochi decenni questa specie si è moltiplicata in maniera notevole trovando nel Trasimeno un ambiente particolarmente favorevole. Sta di fatto che il padre del Borghi, stando al racconto che ne fa il geografo, nella seconda metà del Settecento pescò, presso Monte del Lago, una regina del peso di 42 libbre, oltre 14 chilogrammi. Della cattura di esemplari simili se ne parla ancora nel Novecento quando si sostiene «che alcuni esemplari hanno raggiunto il peso di 12 o 14 kg.». A fronte di simile dato ben si comprende anche il notevole quantitativo di pescato annuale che, sul finire degli anni venti del secolo XX, si aggirava sui 700 quintali. Circa la valenza alimentare della regina va detto che, già all’inizio del secolo XIX, si sottolineava come «la carne della Regina femmina piuttosto grossa» sia stato «il miglior cibo che somministri il pesce del Trasimeno». Un’ultima annotazione sulla carpa riguarda l’immissione di due specie ulteriori: la carpa a specchi immessa nel 1924 e la carpa erbivora immessa invece nel 1986-87.

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