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 Palazzi storici

Dottori dei colli e del lago, a cura di M. Duranti, A. Baffoni, F. Duranti, M. Galletti; Effe Fabrizio Fabbri editore, Perugia/Magione, 2008; Gerardo Dottori. Catalogo generale ragionato, a cura di M. Duranti; 2 voll., Effe Fabrizio Fabbri editore, Perugia, 2006; Gerardo Dottori 1949/1989. Pittore a Montesperello e nel Pian di Carpine, opuscolo celebrativo del 40esimo anniversario della realizzazione del trittico di San Cristoforo a cura di don Settimio Poggioni e del comitato organizzatore della IV edizione della festa di Montesperello.

 



Magione
CICLO PITTORICO DELLA SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MAGIONE
Un luminoso sguardo d'insieme su un territorio vasto e vario, dove attorno al capoluogo – collocate rispettando un'ideale successione geografica – si adagiano le sue frazioni: Borgogiglione, Caligiana, Villa Antria, Collesanto, Soccorso, Montesperello, Agello, Montemelino, Sant'Arcangelo, San Savino, San Feliciano, Monte del Lago, Montecolognola e Torricella. E' questo il soggetto che decora con una pittura muraria di straordinario impatto cromatico la sala del Consiglio comunale di Magione.
Un'opera realizzata dall'artista futurista Gerardo Dottori nel 1948, quando fu chiamato dal sindaco Publio Trento Bartoccioni ad affrescare le pareti dello spazio destinato all'assemblea elettiva nel Palazzo del Comune. Le rappresentazioni dei paesi sono ridistribuite lungo il perimetro della grande stanza, divise in due sezioni: da una parte le frazioni affacciate sul lago, dall'altra quelle dell'entroterra. Ai piedi delle singole vedute sono presenti rimandi alle attività produttive tipiche di ogni borgo: dagli oliveti alla pastorizia; dalla pesca all'agricoltura cerealicola. Per il capoluogo, a cui è destinata l'intera sezione della parete alle spalle dei banchi della giunta e del sindaco – proprio sopra la tavola dedicata a Fra' Giovanni da Pian di Carpine realizzata proprio in quel periodo dallo stesso Dottori – spicca Magione. Nel realizzare il capoluogo l'artista concede forse l'unico accenno futurista dell'intera composizione, dando corpo – nel caratterizzare gli aspetti produttivi del borgo – ad una fabbrica dalle grandi dimensioni tracciata fuori scala e sovrastata da una ciminiera che taglia diametralmente il dipinto con il proprio fumo.

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