Associazioni

C. Cattuto – E. Gambini – C. Marinelli, Il Trasimeno. La complessa gestione di un lago laminare, Perugia 2011; Il lago Trasimeno e la pesca, cenni geografici, storici, artistici e problemi attuali del quarto lago d’Italia, a cura di G. P. Chiodini, Perugia 1978.



San Feliciano
COOPERATIVA PESCATORI
Con l’istituzione del «Consorzio pesca ed acquicoltura nel Lago Trasimeno», nel 1917, dopo quasi quarant’anni dall’Unità d’Italia e dopo secoli di vessazioni e soprusi, i pescatori del Trasimeno acquisirono il diritto di proprietà sul pesce pescato risultando svincolati dal pagamento delle imposte che gravavano sul pescato nei secoli di governo pontificio. La legge, attesa da tempo, colse tuttavia impreparati i pescatori e il possesso di maggiori quantità di pesce non migliorò la loro condizione economica. A trarre vantaggio dalla situazione furono i commercianti che, standosene comodamente seduti all’asciutto, aspettavano a riva i pescatori con il pescato. Erano quindi loro ad appropriarsi della maggior parte del pesce e a stabilirne il prezzo.

Al fine di superare il difficile momento, quei pescatori che a S. Feliciano nel 1892 avevano contribuito alla fondazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso fra i Canottieri affidarono alla cooperazione la soluzione dei loro problemi. Prima si mossero da soli, poi cercarono di coinvolgere anche i pescatori di S. Arcangelo e di Monte del Lago. Nel 1928 venne così fondata, a S. Feliciano, la prima Cooperativa dei pescatori del Trasimeno le cui vicende, considerando il periodo in cui accaddero, portarono un radicale mutamento nella vita della categoria, nel tessuto sociale del paese e delle altre comunità di pescatori che nel tempo seguirono la stessa strada. Siamo in pieno Fascismo e le cooperative fra lavoratori non erano viste di buon occhio. Nonostante ciò, i pescatori di S. Feliciano, uniti, affrontarono le autorità dell’epoca. Lungo il cammino trovarono molti intoppi, come l’opposizione dei commercianti di pesce che cercarono di far naufragare sul nascere la costituzione della cooperativa. Nonostante ciò, con grande intelligenza e caparbietà, riuscirono, il 23 settembre 1928, a costituire l’«UNIONE PESCATORI IL TRASIMENO», con sede in S. Feliciano. Facevano parte dell’associazione i pescatori più abbienti, concessionari o affittuari dei pòrti e delle arèlle di S. Feliciano, di S. Arcangelo e di Monte del Lago.

Gli organi locali e provinciali del Partito Nazionale Fascista, ovviamente, intervennero e giunse a S. Feliciano Guglielmo Lombardi di Gubbio, con l’incarico di far desistere i pescatori da questa idea. Ma sentite le loro ragioni e constatata la determinazione con cui intendevano operare, Lombardi, ricevuto l’assenso dalle autorità superiori, decise di assistere i pescatori nella fase di fondazione e di gestione iniziale della cooperativa. Dopo una serie di riunioni preliminari fu convocata un’assemblea per la costituzione della «GRANDE COOPERATIVA PESCATORI DEL TRASIMENO», Società anonima a capitale illimitato» con sede a «S. Feliciano (Perugia)». L’assemblea si tenne nei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso fra i Canottieri. Alla «GRAN COOP» – così era comunemente chiamata – fu assegnata la stessa data di fondazione dell’«UNIONE COOPERATIVA PESCATORI IL TRASIMENO», il 23 settembre 1928, ma in realtà le azioni furono emesse solo nell’aprile dell’anno successivo e il Regolamento il 30 giugno 1930. L’Assemblea approvò lo Statuto. Alla nuova cooperativa aderirono molti pescatori del lago. I più solleciti furono 87: 42 uomini di S. Feliciano, 32 di S. Arcangelo, 12 diMonte del Lago e 1 di S. Savino. Nella stessa seduta fu nominato il Consiglio di Amministrazione di cui facevano parte Angeli Aldo, Menconi Marino e Marinelli Vittorio di S. Feliciano, Martani Gaudenzio, Nicchiotti Vincenzo e SperandioDomenico di S. Arcangelo, nonché Mezzetti Vittorio, Santi Guglielmo e Vecchi Liberali di Monte del Lago. Il Consiglio nominò presidente della cooperativa Marinelli Vittorio, sindaci revisori effettivi Bisanti Carlo di S. Feliciano, Menconi Fernando di S. Arcangelo e Pericoli Enrico di Monte del Lago. Sindaci supplenti furono Martani Guerriero di S. Arcangelo e Molicotti Pericle di S. Feliciano.

La «GRAN-COOP», forte del numero di soci e dei paesi partecipanti, solida nel pescato raggiunse il suo massimo splendore, rifornendo mercati molto lontani: Torino, Milano, Roma, Firenze e via di seguito. Verso la metà degli anni ’30 la GRAN-COOP si sciolse per motivi logistici e organizzativi. Continuarono a lavorare insieme i pescatori di S. Feliciano, S. Arcangelo, Monte del Lago e Torricella. Gli altri si distaccarono ed in seguito ognuno fondò la propria Cooperativa. Dopo il secondo conflitto mondiale, i tre paesi costituirono ciascuno la propria Cooperativa, tanto che nei primi anni ’50 ne operavano ben dieci. 1) S. Feliciano, Cooperativa Pescatori «Il Trasimeno»; 2) Monte del Lago, Cooperativa Pescatori «La Veloce»; 3) S. Savino, Cooperativa Pescatori «Lavorazione Erbe Palustri»; 4) S. Arcangelo, Cooperativa Pescatori «Alba»; 5) Panicarola (Castiglione del Lago), Cooperativa Pescatori «Stella del Lago»; 6) Castiglione del Lago, Cooperativa Pescatori «S. Andrea»; 7)Borghetto (Tuoro sul Trasimeno) Cooperativa Pescatori «La Rinascente»; 8) Passignano sul Trasimeno, Cooperativa Pescatori «Impero»; 9)Torricella, Cooperativa Pescatori «Aurora»; 10) Isola Maggiore (Tuoro sul Trasimeno), Cooperativa Pescatori «Agilla».

Oggi, sono ancora attive le Cooperative di S. Feliciano e S. Arcangelo, che si sono fuse in un’unica Società, e la Cooperativa di Panicarola.


Web Agency: Graficherò