Diverse sono le tecniche e gli strumenti anche in base alle caratteristiche dell’ambiente lacustre e in particolare la profondità delle acque. Gli attrezzi ed i sistemi usati erano un tempo assai vari, ma di molti rimane traccia solo nella memoria dei più anziani, tra quelli attualmente in uso abbiamo:

La Fila: un lungo filo che a distanza regolare porta legati degli "amoni”. Viene steso sul fondo del lago e può raggiungere diverse centinaia di metri di lunghezza. Usato per la pesca soprattutto delle Anguille fino agli anni ’50.

Il Giacchio: rete di forma circolare piombata nella parte esterna utilizzata per pescare lanciandola in acqua sul pesce che vi resta imprigionato e subito recuperata tramite una corda. Usato principalmente per Carpa, Tinca, Agoni. Quello a maglie piccole era utilizzato per la pesca della Lasca.

Il Tofo: rete a forma di sacco formata da una serie di camere che costringono il pesce ad andare in una sola direzione ed impediscono la sua fuoriuscita. Vengono utilizzate delle reti guida per indirizzare il pesce e sono fissate con dei pali. Usate ancora oggi principalmente per la pesca delle anguille.

Le Altane: rete verticale mobile formata da un unico filo di nylon intrecciato a maglie regolari. I pesci rimangono impigliati nel tentativo di attraversarle. In base alla dimensione delle maglie sono utilizzate per catturare Persico, Tinca e Carpa.