Piazze e vie

Archivio Storico del Comune di Magione, Regno d’Italia 1860/79, b. 102, fasc. Posizione riguardante i lavori di selciato fatti nella Piazza Carpine, dell’erbe e del teatro. 1837 – 1879; Un diario dell’Ottocento. Il Giornale magionese di Giuseppe Fabretti, a cura di G. P. Chiodini, Perugia 1997



Magione
PIAZZA FRA GIOVANNI DA PIAN DI CARPINE
L’attuale piazza fra’ Giovanni da Pian di Carpine, antistante il palazzo comunale, è stata inaugurata nel settembre 2009. I lavori eseguiti hanno visto il suo totale rifacimento con un progetto che ripropone un’immagine della piazza molto simile a quella della seconda metà dell’Ottocento, epoca a cui risale anche la costruzione del municipio.

Fin dal 1808 il governo locale aveva intenzione di pavimentarla. Questa necessità, con il passare degli anni, diventava sempre più impellente a causa degli avallamenti e delle buche provocate dalla pioggia, che ne rendevano la viabilità alquanto difficoltosa. Al centro della piazza, allora denominata «piazza Carpine» o «Carpini» – nei documenti ottocenteschi si trova anche «piazza della Magione» e «piazza Grande» –, sorgeva una piccola costruzione con un campanile a vela munito di finestra in cui erano collocate le campane e l’orologio pubblico. L’edificio, di proprietà della Chiesa della Madonna, ospitava la vecchia sede comunale: al piano terreno erano situate la posta e due misere botteghe, al piano superiore si trovavano invece due stanze, una adibita a pubblica scuola, l’altra a sala consiliare e segreteria. Quest’edificio fu demolito nel 1834 perché la sua posizione centrale ostacolava l’intenso via vai delle carrozze. A ciò si aggiungeva la scomoda presenza dei cavalli adibiti al servizio postale e delle relative stalle che rappresentavano un problema in fatto di igiene pubblica. Fin dal 1833 la posta era stata trasferita in un edificio di Caserino, mentre il campanile fu ricostruito nella posizione attuale (attaccato alla nuovo municipio) su disegno del signor Tessoni di Perugia.

Nell’arco di poco più di un ventennio, tra il 1813 e il 1835, furono presentati ben tre progetti di sistemazione della piazza dall’ingegnere Giovan Battista Cerrini che tuttavia non vennero mai realizzati. Finalmente, nel 1835, il priore Paolo Massini accolse quello elaborato dall’ingegnere Gabriele Calindri. Pur dovendosi attenere ad alcune analisi del Cerrini, ritenute valide dagli amministratori locali, il Calindri evidenziò l’inadeguatezza dei precedenti piani di lavoro che di fatto non avevano mai cercato di ovviare a quello che era il problema principale: la sua forte pendenza. Mentre il progetto del Cerrini si limitava all’«imbrecciatura» ed assetto della piazza e a poche altre opere riguardanti le «chiaviche» e «canali rovesci», trascurando l’aspetto estetico, quello del Calindri proponeva diverse soluzioni per attenuarne il declivio. Il 18 settembre 1836 l’appalto dei lavori fu affidato al signor Vincenzo Majoni di Perugia per la somma di «scudi 750 e bajocchi 50». Per 6 mesi, a partire dal 7 marzo 1837, gli scalpellini lavorarono le pietre, procurate nelle vicinanze del castello dei Cavalieri di Malta. I muratori portarono a termine il lavoro non senza difficoltà in quanto, per la presenza di macigni, dovettero spesso far ricorso all’uso delle mine. Anche nella seconda metà dell’800 le problematiche relative alla sistemazione della piazza saranno sempre d’attualità, a testimonianza della sua centralità e della sua importanza nella vita quotidiana dei magionesi.

Rovinatasi a causa dei bombardamenti subiti dal paese nel corso della seconda guerra mondiale, la si risistemò nel 1952, il settimo centenario della morte di fra Giovanni da Pian di Carpine; fu intitolata al francescano due anni dopo con una solenne cerimonia a cui partecipò l’allora ministro della pubblica istruzione Giuseppe Ermini. Nel rifacimento del 2009, l’architetto Giovanni Venturini, eliminando il transito dei veicoli, ha voluto ridare questo spazio all’uso pubblico nella sua interezza.


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