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 Beni archeologici

P. BRUSCHETTI, Santuari, in P. BRUSCHETTI - A. TROMBETTA, Corciano. Antiquarium. Guida all’esposizione, Perugia 2009, pp. 38-44; G. BELLUCCI, Guida alle collezioni del museo etrusco-romano di Perugia, Perugia 1910, pp. 146-148; G. CONESTABILE, Ripostiglio di bronzi, ex voto, forse consacrati alle divinità della salute, in «Bullettino dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica», 1869, pp. 187-190; T. ERCOLANELLI, Rinvenimenti archeologici nei territori di Villantria, Caligiana e Borgo Giglione, in Villantria e il suo territorio. Notizie e documenti storici sui paesi di: Villa, Soccorso, Antria, Collesanto, Coceto, Borgo Giglione e i centri minori, a cura di G. P. Chiodini (con contributi di Rita Centamori e Tiziana Ercolanelli), Perugia 1989, pp. 7-11; A. MAGGIANI, I culti di Perugia e del suo territorio, in, Perugia Etrusca, Atti del Convegno (Orvieto 2002), a cura di G. M Della Fina, "Annali del Museo Faina di Orvieto”, IX, Roma 2002, pp. 267-299; G. RIGANELLI, Religione e strutture religiose in area magionese dall’antichità ai primi secoli dell’età moderna, in Magione. Venti secoli di storia, cultura, ritratti e spiritualità, Magione 2001, pp. 7-177; M. SAIONI, Appunti d’artista. Inventario dei musei civici di Perugia compilato da Walter Briziarelli, Perugia 2003; O. TERROSI ZANCO, Ex voto allungati dell’Italia centrale, in "Studi Etruschi”, XXIX (1961), pp. 423-459; A. TROMBETTA, Santuario di Caligiana, in Antiquitates. Testimonianze di età classica dal territorio di Corciano (Catalogo mostra Corciano 2002), a cura di P. Bruschetti e A. Trombetta, Città di Castello 2002, pp. 68-70.


Caligiana
STIPE VOTIVA DI CALIGIANA
Lungo il versante settentrionale di Monte Bitorno, poco a nord del santuario di Colle Arsiccio, doveva esservi, in età etrusca, un altro importante luogo di culto. Nel 1868, a Caligiana, venne alla luce un’ingente quantità di bronzetti votivi, il cui modo di deposizione e contesto di rinvenimento, a detta degli scopritori, erano paragonabili a quelli di un ripostiglio. Questa informazione, associata alle caratteristiche qualitative e quantitative dei materiali raccolti, permette oggi di ricondurre i reperti ad una stipe votiva, ovvero una fossa nella quale venivano deposti e conservati oggetti votivi. Proprio quest’ultimi danno un quadro non solo dell’orizzonte cronologico di riferimento per l’utilizzo della stipe (orientativamente dal IV al II-I secolo a.C.), ma anche delle probabili connotazioni cultuali del santuario. Tra i materiali rinvenuti, per lo più votivi comuni rappresentanti animali, figurine umane o parti anatomiche, emerge infatti un reperto di notevole interesse: trattasi di una statuina di giovinetto ammantato e con il capo coperto da un cappuccio, senza dubbio iconograficamente riconducibile alla figura di Telesforo, fanciullo divino della famiglia di Asclepio e connesso alla sfera terapeutico-salutare. Nel contesto, dunque, la presenza di Telesforo colloca il luogo sacro nella tipologia dei santuari "terapeutici”, dove cioè le richieste dei fedeli dovevano riguardare perlopiù la guarigione da malattie o l’auspicabile protezione da patologie e malesseri di ogni tipo.Tra i materiali spicca anche, per grado di conservazione, un giovinetto bronzeo allungato e molto stretto, del quale rimane una cospicua porzione (40 cm). La splendida figura, riconducibile al tipo cosiddetto «ombre della sera», porta in mano una patera ed ha il capo cinto da una corona di foglie.
Nonostante le diverse ipotesi sollevate, rimane tutt’ora difficile identificare e circoscrivere con precisione l’area sulla quale doveva insistere il santuario, i cui resti strutturali non sono oggi più rintracciabili sul terreno. I materiali più significativi rinvenuti nella stipe di Caligiana sono oggi esposti al Museo Archeologico dell’Umbria (Perugia) e all’Antiquarium di Corciano.

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