LOCALITÀ

  G. RIGANELLI, Religione e strutture religiose in area magionese dall’antichità ai primi secoli dell’età moderna, in Magione: venti secoli di storia, cultura, ritratti e spiritualità, Magione 2001, pp. 1-177; circa i vocaboli citati in relazione al mestiere di fabbro si veda S. TIBERINI, Dominatus loci e signoria fondiaria in territorio perugino tra XII e XIII secolo: a proposito di un documento del 1218 nel cartario di S. Maria di Valdiponte, in «Bollettino di storia patria per l’Umbria», XC (1993), p. 69 e Archivio di Stato di Perugia, Catasti, I, 62, c. 13v, c. 35v e c. 276v.

Magione
Ubicato sul fianco di un colle, a 292 metri sul livello del mare, Magione sembra quasi dominare e penetrare ad un tempo la pianura sottostante, ancora intensamente coltivata nonostante lo sviluppo edilizio che si registra nella stessa. Già presente in epoca etrusca, all’indomani dell’avvento del cristianesimo il nucleo abitato di Carpina, più tardi Pian di Carpine – questo era il nome di Magione nel medioevo – faceva parte della circoscrizione plebana di S. Maria di Campiano. Ed è in questa chiesa che, probabilmente, venne battezzato Giovanni da Pian di Carpine intorno al 1190, il francescano inviato, nel 1245, da Innocenzo IV presso i Mongoli recando una missiva del pontefice. Denominato ancora Carpina nella seconda metà del secolo XII, forse già da tempo a questo nome si alternava Pian di Carpine ad indicare un’area costituita da piccoli nuclei abitati variamente sparsi attorno a questo che doveva esserne il principale e che subì un forte impulso al proprio sviluppo dopo l’arrivo presso lo stesso dei Cavalieri Gerosolimitani, attuali Cavalieri di Malta, alla metà del secolo XII, quando vi edificarono un ospedale da identificare nell’attuale castello dei cavalieri di Malta detto «La Badia». Pian di Carpine – è questo il nome impostosi definitivamente nel secolo XIII –, nel 1282 doveva già essere una comunità di una notevole consistenza se in essa si censirono 180 fuochi, per una popolazione ipotetica che si aggirava sui 900 abitanti. E questo nonostante le forti tensioni esistenti tra gli uomini del luogo e l’Ordine Gerosolimitano di cui erano servi la maggior parte dei suoi abitanti se non tutti. Tali tensioni, tra la metà dagli anni ‘50 e l’inizio degli anni '60 del secolo XIII, sfociarono in atti di aperta violenza e nella ribellione dei servi della gleba locali che, sul finire del Duecento e nel primo decennio del secolo XIV, forti dell’appoggio del comune di Perugia, edificarono il castello di Montecolognola. Censita insieme a questa comunità nel secolo XIV, a partire dagli ultimi decenni del Trecento Pian di Carpine si ritrovò subordinata al nucleo fortificato, rimanendo sotto la sua giurisdizione fino alla metà del Seicento, quando se ne distaccò. La mancanza di solide mura di cinta, in un periodo in cui le necessità difensive tornarono a farsi sentire in tutta la loro tragica necessità, finì per risultare determinante, costringendo Pian di Carpine su posizioni marginali. Lo stesso spostamento della sede del mercato settimanale presso la porta del castello di Montecolognola, avutasi nel 1383, è una chiara attestazione di questo processo, svoltosi anche in maniera abbastanza celere. Non di meno l’insediamento dovette ben presto riprendersi da questa crisi e, all’inizio dell’età moderna, appare nuovamente di notevole consistenza.
Essenzialmente basata sull’agricoltura, l’economia locale era comunque dotata di ben altre potenzialità, sia in ambito commerciale, con il nucleo abitato posto lungo un importante asse viario, la strada tra Perugia e Cortona, che in altri settori produttivi. Per quanto concerne il commercio occorre evidenziare come, oltre al mercato settimanale, in Magione già alla metà del secolo XV doveva tenersi una fiera annuale. La presenza di questi appuntamenti mercantili e soprattutto della via suddetta, costituirono un notevole impulso anche allo sviluppo delle attività ricettive. Due alberghi o osterie sono qui attestate alla metà del secolo XIV. Tra le altre attività esercitate in quest’area, un posto di rilievo spetta sicuramente alla molitura vista il numero di mulini variamente attestati fin dal secolo XII. Parallelamente non va certo sottaciuta la presenza di fucine e la pratica del mestiere di fabbro, attestato dai vari toponimi medievali quali «Castellare dei Fabbri», «Fabbro», «Fonte del Fabbro» e «Valle dei Fabbri». Non va dimenticato, alla fine di questa breve ricognizione sull’economia locale, che il nucleo abitato si affaccia su una pianura che, fino al secolo XIII, era in larga parte ricoperta da paludi e acquitrini. Come nel caso di altri insediamenti a ridosso della stessa, anche questo doveva avere in quest’area un fattore economico non certo trascurabile, così come erano una risorsa di tutto rispetto i boschi che si estendevano all’intorno.
Il nucleo abitato, compreso tra la torre dei Lambardi e il castello dei Cavalieri di Malta, non ha subito grandi trasformazioni nei primi tre secoli dell’età moderna, ma la realizzazione della strada statale tra Perugia e la Toscana, all’inizio degli anni ’90 del secolo XIX, ha innescato tutta una serie di trasformazioni che soprattutto nel secondo dopoguerra, in particolare nell’ultimo trentennio, ne hanno accelerato lo sviluppo in maniera esponenziale.
Per quanto concerne l’origine del nome moderno di questo luogo, Magione, appare evidente il suo legame con la struttura ospedaliera gerosolimitana che, nel 1379, è indicata come fortilitium mansionis domus S. Iohannis in villa Plani Carpinis ed è da notare come, a cavallo tra medioevo ed età moderna, si sia alternato al nome Magione quello di S. Giovanni di Pian di Carpine. In merito al nome medievale ritengo sia corretto non tanto guardare a Pian di Carpine che, come già accennato, si impose definitivamente nel secolo XIII ad indicare la zona cosparsa di piccoli nuclei abitati che finirono per far capo a Carpina, ma a quest’ultimo. Infatti, se Pian di Carpine deve ricondursi alla presenza dell’albero di carpine, così non è per Carpina che si lega all’etrusco carpe e carpnti, o al gentilizio, sempre etrusco, Carpnate -ti -pnti.

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